Ippocraterosa

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FERTILITA'
DIVENTARE GENITORI
La procreazione medicalmente assistita
per soddisfare il desiderio di genitorialità

Nel 2014 in Italia le coppie che hanno fatto ricorso alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) per avere un figlio sono state 70.826 per un totale di 16.041 gravidanze e 12.720 bambini nati. I dati sono dell’Istituto Superiore di Sanità che chiarisce che la fertilità, definita come assenza di concepimento dopo 12 mesi di rapporti regolari, interessa più del 15 per cento delle coppie. Inoltre, un quarto di tutte le patologie oncologiche si verifica durante l’età riproduttiva e i pazienti guariti dalle neoplasie rischiano di vedere compromessa la propria fertilità.
Per una coppia, la probabilità di ottenere una gravidanza spontanea è stimata intorno al 25 per cento ogni mese e nell’arco dei primi 12 mesi di rapporti non protetti è il 90 per cento. Il picco si ha tra i 20 e i 25 anni col 30-35 per cento di possibilità di gravidanza. Tale percentuale oltre i 35 anni sarà del 20 per cento e oltre i 40 anni sarà inferiore al 10 per cento.
Teva ha commissionato un’indagine* a livello europeo dal titolo “Listening in: IVF and Fertility in Europe (LIFE)”, che ha rilevato un’elevata accettazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita e di congelamento degli ovuli sia per ragioni mediche che legate allo stile di vita. L’indagine ha chiesto a più di 6000 uomini e donne in Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito il parere sui trattamenti per la fertilità. Il primo dato rilevante è che il 93 per cento degli intervistati pensa che la fecondazione in vitro dovrebbe essere sovvenzionata con fondi pubblici. In Italia l’infertilità è riconosciuta come una patologia e i nuovi Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) ricomprendono la Procreazione Medicalmente Assistita, sia omologa che eterologa.
Oggi si può preservare la fertilità con la crioconservazione degli ovociti e successivamente intervenire con la PMA. Secondo l’indagine Teva il congelamento degli ovuli è considerato favorevolmente dalla maggioranza degli intervistati, sia per ragioni mediche (84%) (in Italia 78%) che non (60%) (in Italia 57%). Ma l’infertilità ha tante cause e quando una coppia cerca un figlio che non arriva, di solito è la donna la prima a sottoporsi a indagini e cure, anche se in circa un terzo dei casi è il maschio la causa dell’infertilità.
Un altro ostacolo è la paura, lo stress, l’essere messi ogni volta di fronte alle proprie difficoltà, porta quasi il 50% delle coppie ad abbandonare il percorso prima del termine dei cicli previsti.
F.R.
Pubblicato il 15 novembre 2016


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