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INFLUENZA
L'OMS prevede due nuovi virus per il prossimo inverno
Un'indagine condotta su oltre 700mila fonti online rivela scarsa attenzione alla prevenzione dell'influenza
L'influenza 2016 potrà essere più aggressiva delle precedenti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, quest'inverno circoleranno infatti due nuovi virus - il virus A (Hong Kong) e il B (Brisbane). I soggetti anziani costituiranno la categoria più colpita dal tipo A, che rischia complicanze importanti come la polmonite. A loro, e ad altri soggetti a rischio, è dedicata la campagna di vaccinazione partita alla fine dell’ottobre scorso. Ogni anno, infatti, si stima che circa 8mila persone muoiano a causa di condizioni di salute in qualche modo aggravate dall'influenza. Tra i vaccini a disposizione, quello adiuvato con MF59 si è dimostrato il più efficiente nel proteggere gli anziani e quindi anche nell'abbassare il rischio di complicazioni.
Se ne parla su Internet? Poco, e ancora di meno sui social, dove si parla molto di influenza ma poco di prevenzione. Ma qual'è l'orientamento degli italiani? Solo il 15,5 per cento dichiara di ricorrere al vaccino: una percentuale ancora bassa, che nel 2016 è tuttavia aumentata di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2015.
Gli anziani che frequentano il web sembrano avere opinioni più decise, rispetto alla popolazione generale, sulla vaccinazione antinfluenzale: l'indagine di Voices from the Blogs individua una quota di commenti positivi del 69 per cento, sostenuti dall'idea che il vaccino sia importante proprio per la loro fascia di età (33,7 per cento), che diminuisca il rischio di complicanze (25,8 per cento) e la mortalità (25,1 per cento). La percentuale non è molto positiva invece quando si analizza la percezione dei pazienti anziani in merito agli effetti collaterali dei vaccini: in generale, gli over65 ne sono intimoriti (50,3 per cento), anche se una percentuale decisamente inferiore ha il timore che possano portare malattie più serie (26,3 per cento).
Si tratta naturalmente di false paure”, commenta Michele Conversano, igienista e Presidente HappyAgeing “gli studi scientifici e la pratica clinica hanno dimostrato nel corso degli anni la sicurezza e la tollerabilità dei vaccini antinfluenzali. Pensiamo ad esempio al vaccino adiuvato che viene utilizzato in Italia da quasi 20 anni, la cui sicurezza è provata da test effettuati su oltre 40 mila persone. Per non parlare poi del profilo di tollerabilità, confermato dalle oltre 80 milioni di dosi distribuite in tutto il mondo”.
Mara Sala
Pubblicato il 29 novembre 2016

 
   
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