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ONCOLOGIA
EMANGIOMA INFANTILE: NUOVE TERAPIE                                                               Torna alle notizie
 
L’emangioma è il più frequente tumore benigno dell’età infantile. Sulle cause di questa patologia sono in corso diversi studi e tra i fattori di rischio sono stati ipotizzati il genere femminile, l’età avanzata della madre, la placenta previa e la prematurità. L'emangioma può essere isolato o multiplo, superficiale, profondo o combinato. Nelle forme superficiali si manifesta con la comparsa di lesioni rotondeggianti piatte e circoscritte di colore rosso vivo, mentre nelle forme profonde le lesioni hanno un aspetto bluastro. Di rado presente sin dalla nascita, più comunemente l’emangioma si sviluppa nelle prime settimane di vita. Dopo la prima comparsa, segue una fase rapida proliferativa che dura dai 3 ai 6 mesi e che talvolta si può prolungare fino a 24 mesi. Successivamente, la patologia si stabilizza, fino a regredire in modo spontaneo entro qualche anno. La regressione è completa nel 60 per cento dei bambini a 4 anni e nel 76 per cento a 7 anni.
 
Secondo studi epidemiologici, in Italia l’emangioma infantile colpisce circa il 4,5 per cento dei neonati. Nella maggior parte dei casi si tratta di forme che si risolvono spontaneamente e che richiedono solo un attento monitoraggio, soprattutto nelle prime settimane dalla comparsa. Tuttavia il 12 per cento di tutti gli emangiomi richiede una visita specialistica e quasi sempre una terapia.
 
Presto sarà disponibile in Italia il primo farmaco a base di propanololo specificamente destinato ai bambini che offrirà una soluzione sicura e definitiva. “Oggi gli specialisti sono costretti a utilizzare il propranololo in preparazioni galeniche, non standardizzate, che non garantiscono quella certezza di dosaggio che, nei primi mesi di vita, deve essere il più preciso possibile”, sottolinea Giuseppe Ruggiero, pediatra di famiglia. “il nuovo farmaco autorizzato per uso pediatrico risponde all’esigenza sempre più sentita di avere farmaci dedicati a questa fragile categoria di pazienti”.

 
F.R.
Pubblicato il 18 novembre 2015
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