Il fabbisogno di cibo nel
mondo sta crescendo in maniera esponenziale e ci si chiede come problemi
globali quali l'aumento della popolazione, la riduzione del suolo coltivabile,
i cambiamenti climatici potranno essere affrontati e risolti nei prossimi
decenni.
Al CNR di Roma oltre cento scienziati, provenienti da ventotto Paesi, si sono incontrati per discutere di questi argomenti e per lanciare il Progetto UE- COST iPlanta,
dove l'Italia è nazione capofila.
Solo un'agricoltura più
tecnologica potrà garantire nel mondo la maggiore richiesta di cibo, coltivando
nuove varietà di piante, più produttive e al tempo stesso più sicure, riducendo
anche l'impatto ambientale dei prodotti chimici oggi ampiamente usati in quasi
tutti i sistemi agricoli.
Creando piante resistenti
senza fare uso di agrofarmaci, potranno essere neutralizzati virus, insetti e
altri agenti patogeni.
“Questa tecnica - fa presente
il professor Bruno Mezzetti, responsabile del Progetto europeo COST iPlanta -
sfrutta i meccanismi di difesa delle piante e ne modifica il metabolismo con il
silenziamento dei geni, grazie all'Rna”.