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BPCO, una malattia in aumento, anche tra le donne

La BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una malattia polmonare progressiva che si presenta con dispnea (sforzo nella respirazione e "fame d'aria") respiro sibilante, tosse e produzione di espettorato.
L'origine della malattia è duplice: da un lato fattori genetici e dall'altro ambientali, come il fumo di tabacco, sia attivo che passivo e l'esposizione a polveri e inquinamento. Da rilevare che alcuni studi suggeriscono che le donne possano essere più suscettibili degli uomini agli effetti nocivi del fumo. Inoltre, sono fattori predisponenti anche l'asma bronchiale, la bronchite cronica e le infezioni.
La diagnosi di BPCO è confermata strumentalmente dalla spirometria, un semplice test che misura la quantità di aria che una persona può espirare e la quantità di tempo che serve per farlo, fattori indicativi dello stato di salute e della funzionalità respiratoria.
Il paziente solitamente si rivolge al medico quando un sintomo, per esempio lo sforzo nella respirazione, condiziona la sua vita quotidiana. Le terapie attuali sono prevalentemente orali o inalatorie e molti studi rilevano scarsa aderenza dei pazienti. Il sottoutilizzo dei farmaci è il fattore più comune: il 49,4 per cento dei pazienti non somministra la terapia inalatoria come prescritto e il 31 per cento adotta tecniche di dosaggio dell’inalatore inefficaci; inoltre, più del 50 per cento fa uso eccessivo di farmaci durante i periodi di difficoltà respiratorie.
Oggi è disponibile una nuova terapia inalatoria, innovativa e più efficace, composta da tre principi attivi (un antinfiammatorio e due diversi broncodilatatori), che potrà essere utile ai pazienti con BPCO severa, anche nei periodi di riacutizzazione.
Oltre alle nuove terapie, è tuttavia importante agire sulla prevenzione delle malattie respiratorie, adottando stili di vita più sani. Il fumo di tabacco è il fattore di rischio principale e circa l’80-90 per cento dei soggetti con diagnosi di BPCO è rappresentato da fumatori di lungo termine. Una caratteristica epidemiologica della BPCO era, fino a qualche anno fa, quella di colpire maggiormente gli uomini nei Paesi ad alto reddito, a causa del maggior consumo di tabacco, e le donne nei Paesi a basso reddito, a causa della maggiore esposizione alla combustione delle biomasse, utilizzate in ambiente domestico per cucinare o riscaldarsi. Oggi la malattia colpisce uomini e donne quasi equamente.
Secondo l’OMS, il percorso ottimale per un approccio alla prevenzione e alla cura consiste in:
• informare adeguatamente tutti i cittadini sull’adozione di corretti stili di vita
• ridurre i fattori di rischio ambientali interni ed esterni
• promuovere una migliore assistenza per i pazienti affetti da affezioni respiratorie croniche invalidanti.

Mara Sala
Pubblicato l'11 ottobre 2018
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