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Artrite reumatoide: le donne più colpite

Indagine Apmar-Swg: il 10 per cento della popolazione soffre di malattie reumatiche.
A causa di sofferenza e disabilità molte persone abbandonano il lavoro

Una persona su tre che soffre di malattie reumatiche è costretta ad abbandonare il lavoro”. Così Antonella Celano, presidente di APMAR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare) è intervenuta durante l’evento di apertura del 54° congresso nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) concluso il 25 novembre.
"Una delle patologie reumatiche più gravi è senza dubbio l'artrite reumatoide, di cui soffrono 300 mila persona, il 75 per cento è donna in età fertile. È una malattia dai mille volti che colpisce soprattutto le donne tra i 35 e i 40 anni e che impatta in maniera significativa sulla vita sociale e lavorativa di una persona obbligandola a cambiare radicalmente le proprie abitudini – ha ribadito Celano -. 3 persone su 4 sono donne, di queste una su tre è costretta a perdere il lavoro”.
Il fattore psicologico non va sottovalutato: tra gli obiettivi dell’indagine c’era quello di misurare l’impatto psicologico della malattia nella vita dei pazienti intervistati. “Ciò che emerge dai dati – ha sottolineato Celano – è che già dal momento di diagnosi si scatenano emozioni contrastanti che vanno dal sollievo allo scoraggiamento, dalla fiducia alla paura. La scarsa conoscenza pregressa della malattia, le conseguenze fisiche sperimentate in prima persona e temute per il futuro rendono la persona a cui viene diagnosticata una malattia reumatica particolarmente fragile in questo momento. Tuttavia la pratica di consigliare un supporto psicologico è ancora del tutto minoritaria”.
Le persone, durante il loro percorso terapeutico. dovrebbero invece essere supportate psicologicamente perché il momento della diagnosi costituisce uno spartiacque che non deve essere sottovalutato.
"Se per il 30 dei casi la diagnosi costituisce un sollievo - continua Celano - perché ha dato finalmente un nome ai dolori e alle sofferenze, nel 32 per cento ha invece portato a uno scoraggiamento e a una perdita di fiducia verso il futuro".
L’artrite reumatoide è una malattia altamente invalidante, perché altre al dolore, alla rigidità muscolare, alle difficoltà dei movimenti e all’astenia, si associa spesso un profondo senso di smarrimento e di paura perché essere malati vuol dire dover rinunciare alla vita quotidiana e sociale di sempre.
In Italia, oltre 5 milioni e mezzo di persone soffrono di malattie reumatiche, circa il 10 per cento della popolazione. Si tratta di un centinaio di patologie differenti: l’artrosi, la più diffusa – ne soffrono oltre 2,5 milioni di persone, soprattutto nella terza età; la fibromialgia, che colpisce circa 1,5 - 2 milioni di persone, 9 pazienti su 10 sono donne; la spondilite anchilosante, che si manifesta in soggetti geneticamente predisposti di giovane età (15-35 anni) e predilige gli uomini alle donne con un rapporto di 9:1 e la gotta, che colpisce 500mila persone, soprattutto uomini.

Martina Serra
Pubblicato il 26 novembre 2017

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